Domenica 2 Febbraio 2026
Lettera agli Studenti n 39
Dove Ricercare la Verità e come Riconoscerla
Alla fine della lezione del mese scorso[1] abbiamo visto Sigfrido, il ricercatore della verità, raggiungere l'oggetto delle sue ricerche: aveva trovato la Verità.
Meditando su tale argomento, mi è sembrato giusto cercare di rispondere alla domanda: “Dove cercare la verità e come sapere, senza ombra di dubbio, che l’abbiamo scoperta?”
È molto importante avere la certezza assoluta al riguardo, perché molti di coloro che penetrano accidentalmente nel Mondo del Desiderio, come ad esempio i medium, sono vittime di illusioni e di allucinazioni, perché non sanno riconoscere la verità. Inoltre, i Fratelli Maggiori dell’ordine Rosa-Croce danno, al riguardo, ai candidati un insegnamento definito e logico e, per premunirli contro i pericoli che la cosa comporta, fanno passare a ciascuno di essi una prova prima di accettarlo come discepolo: tutti devono arrivare ad un certo grado prima di essere ammessi a ricevere altre istruzioni.
Forse vi stupirete che queste parole non siano riservate ai probazionisti o ai discepoli, ma l’Associazione Rosacrociana non crede né ai segreti né ai misteri. Tutti coloro che lo desiderano possono diventare idonei a raggiungere qualsiasi grado; non si tratta di una questione di forma, ma di vivere la vita superiore.
Alla prima parte della domanda: “dove cercare la verità?” non vi è che una risposta: INTERIORMENTE. È strettamente una questione di sviluppo morale; e la promessa del Cristo che “vivendo la vita” conosceremo la dottrina (Giovanni 7 : 17), è vera nel senso più letterale; voi non troverete mai la verità studiando i miei libri o quelli di qualunque altro. Fintanto che continuerete a seguire i maestri esterni, me o chiunque altro, perdete del tempo. I libri o gli insegnamenti possono risvegliare il vostro interesse; possono aiutarvi a vivere la vita, ma soltanto nella misura in cui i loro precetti diventeranno parte integrante del vostro io interiore voi state cercando nella giusta direzione.
Il Fratello Maggiore che, forse a torto, chiamo Istruttore, non mi ha mai insegnato direttamente dopo il breve periodo iniziale, quando ho ricevuto quello che è diventato ora la Cosmogonia. Dall’anno scorso ho imparato a non porgli più domande, avendo notato che ogni volta si accontentava di fare un’allusione al modo di risolvere il problema. Vedete dunque che è tramite l’uso delle vostre facoltà, paragonabili ai talenti della parabola, che potete ottenere l’informazione, che avrà per voi un valore maggiore.
La migliore risposta alla seconda parte della domanda: “come riconoscere la verità?” è di riferirsi all’esercizio serale[2]. Questo esercizio può essere praticato da chiunque, candidato o no. Quando lo ha dato, l’Istruttore diceva che se arriviamo a convincere la persona più depravata a praticarlo fedelmente per sei mesi, essa si riabiliterebbe definitivamente; e coloro che lo praticano regolarmente hanno trovato che acuisce tutte le facoltà mentali, specialmente la memoria. Inoltre, con questo giudizio imparziale di se stessi, sera dopo sera, si impara a discernere la verità dall’errore a un grado che non potrebbe essere raggiunto con nessun altro mezzo.
I nostri studenti non sono obbligatoriamente tutti desiderosi di diventare probazionisti, e nella Scuola Occidentale dei Misteri mai incitiamo chicchessia a fare questo o quello. Tuttavia, se realmente desiderate conoscere la verità, posso onestamente raccomandarvi questo sistema. Esso sviluppa una facoltà interiore che, una volta acquisita, vi permetterà di discernere se qualsiasi dichiarazione fattavi è falsa o veritiera.
[1] "I Misteri delle Grandi Opere" - Capitolo XI
[2] "Il Cristianesimo Rosacrociano" - Capitolo XI: "Vista e Discernimento spirituali"
(Max Heindel)