Lettura domenicale nel Servizio del Tempio


 

Domenica 30 Marzo 2025

Lettera agli Studenti n 53

Il Ruolo del Male nel Mondo

Siccome questa lettera vi giungerà nel periodo di Pasqua, credo sia bene consacrarla a questo avvenimento annuale.

Voi conoscete l’analogia fra l’uomo – che rientra al mattino nei suoi veicoli, vi vive e lavora, poi se ne libera per la notte, quando essi cessano di ostacolarlo – e lo Spirito del Cristo vivente una parte dell’anno sulla Terra. Noi tutti sappiamo quale prigione rappresenti il nostro corpo; come siamo ostacolati dalla malattia e dalla sofferenza, perché nessuno possiede una salute così perfetta da non aver mai provato alcun dolore. E questo è doppiamente vero per coloro che si elevano sul Sentiero.

Altrettanto è per il Cristo cosmico che volge la sua attenzione verso la nostra piccola Terra, concentrando su di essa la sua coscienza, affinché noi possiamo vivere. Ogni anno Egli deve ridare vita a questa massa inerte che abbiamo cristallizzato sotto il sole, e per Lui è una sofferenza, un impaccio e una prigione. Abbiamo dunque ben ragione di gioire quando Egli viene ogni anno, a Natale, quando rinasce nel nostro mondo per aiutarci a dare vita al cristallizzato pianeta che abitiamo. In quel momento il nostro cuore dovrebbe essere pieno di gratitudine per il sacrificio che Egli compie in nostro favore, permeando il nostro pianeta con la Sua Vita per risvegliarlo dal suo sonno invernale, nel quale esso rimarrebbe eternamente senza questa infusione di Vita.

Nel corso dei mesi invernali Egli è al supplizio, “gemendo e lavorando in attesa del giorno della liberazione”, che cade nel periodo che le Chiese definiscono la settimana di passione. Ma gli insegnamenti mistici ci fanno capire che tale settimana non è che il culmine delle sue sofferenze, e che Egli sta allora liberandosi della sua prigione. Quando il Sole incrocia l’equatore, è simbolicamente appeso a tale croce, ed Egli grida: “Consummatum est!”: è compiuto. In altre parole, il suo lavoro durante tutto l’anno è ora compiuto: non si tratta di un grido di agonia, ma piuttosto di trionfo, di gioia, perché è suonata l’ora della liberazione ed Egli può nuovamente elevarsi nei cieli per un breve tempo, libero dalla massa pesante della nostra Terra.

Ora, cari amici, il punto sul quale vorrei attirare la vostra attenzione è che dovremmo rallegrarci tutti con il Cristo in questa grande trionfale e gloriosa ora di liberazione, nella quale Egli esclama: “È compiuto!” Accordiamo i nostri cuori su questo grande avvenimento cosmico, gioiamo con il Cristo, nostro Salvatore, perché il periodo del suo sacrificio è di nuovo terminato; siamo riconoscenti nel profondo del cuore che Egli sia sul punto di essere liberato da questi vincoli terrestri: la vita che Egli ha trasmesso al nostro pianeta è ora sufficiente per permettervi l’esistenza fino al suo prossimo ritorno a Natale.

Spero che queste righe vi forniranno un soggetto di meditazione e di preghiera, dal quale ricavare una abbondante crescita spirituale.

(Max Heindel)